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Sindrome di Down e metodo Tomatis

 

Il dottor Tomatis ha usato il suo metodo di stimolazione sonora per aiutare bambini e adulti con sindrome di Down nel suo centro di Parigi per oltre 30 anni. I centri che utilizzano il metodo sono molto di aiuto per questi bambini e i risultati ottenuti sono considerati molto soddisfacenti in oltre il 70% dei casi.

 

Molti centri Tomatis utilizzano il metodo per sostenere ed incrementare lo sviluppo dei bambini con sindrome di Down. Spesso atonici, adinamici, questi piccoli esseri non hanno la forza di mettersi in piedi per fare del loro corpo uno strumento del linguaggio. E tutta la serie di problemi che da qui discendono va a perturbare uno sviluppo che potrebbe essere armonioso, nei limiti naturalmente imposti dalla sindrome.

La stimolazione apportata dall'Orecchio Elettronico è un elemento portatore di speranza in materia di trisomia. Nei nostri centri vediamo spesso lo sguardo, il viso, i tratti del bambino trasformarsi, al punto di domandarsi se si tratta sempre dello stesso essere. Quante volte abbiamo visto dei bambini allettati o in carrozzella mettersi in piedi dopo alcune serie di sedute di dinamizzazione con i suoni. Non si tratta di miracolo. Molti bambini con sindrome di Down hanno uno scarso tono muscolare che si traduce in una postura caratterizzata da schiena curva e spalle piegate in avanti. Questo scarso tono muscolare dà anche una mimica facciale inespressiva e una tendenza a tenere la bocca aperta con la lingua che sporge. In questa situazione la produzione del parlato, in particolare l'articolazione, è influenzata negativamente. Tomatis ha dimostrato che i suoni ad alta frequenza inviano più afflusso neurale al cervello e perciò forniscono più energia. Nel parlato, le frequenze più alte sono quelle che danno il timbro alla voce. La voce scarsamente articolata di molti bambini con sindrome di Down manca di timbro ed è quindi povera di suoni ad alta frequenza. Questa tipo di voce ha come effetto di fornire pochissima energia al cervello e contemporaneamente richiedere una notevole quantità di energia per essere prodotta. Il conseguente esaurimento di energia influisce negativamente sull'espressione linguistica ma anche sul processo del pensiero e sulle funzioni del corpo come la postura, l'equilibrio, la motricità e la coordinazione. Una cattiva postura a sua volta influisce negativamente sulla respirazione, così importante nella fonazione e nella vigilanza.

Il metodo Tomatis, esercitando l'orecchio attraverso il gioco di bascula dell'Orecchio Elettronico favorisce una migliore percezione delle frequenze acute aumentando così il livello di vigilanza del bambino che inizierà ad essere più reattivo agli stimoli. L'esercizio, agendo anche sul vestibolo, aiuta il miglioramento del controllo muscolare, la postura e la motricità in generale. Uno degli effetti più comunemente osservati è un rapido miglioramento della capacità di chiudere la bocca, di tenere la lingua dentro e di smettere di sbavare. Grazie a queste modificazioni, l'articolazione del discorso diventa più chiara e più comprensibile. Ciò è dato dal legame neuro-muscolare tra i muscoli dell'orecchio medio, muscolo del martello e della staffa e i muscoli della mascella e del viso.

Il circuito cibernetico audio-vocale aiutato a meglio reagire all'entrata dei suoni avrà un effetto positivo sullo sviluppo del linguaggio in generale e sulla capacità di relazionarsi con il mondo.

 

 

 

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IL TEST D'ASCOLTO

 

Strumento importante per la valutazione audiopsicofonologica, il test d'ascolto misura il livello di chiarezza e precisione con cui vengono percepiti gli stimoli acustici provenienti dal mondo circostante, fornendo informazioni su come la persona percepisce l'ambiente cognitivo-relazionale e risponde ad esso di conseguenza

 

Ad un certo punto della sua carriera, Tomatis iniziò a chiedersi se ci fosse un modo per spiegare scientificamente la differenza tra udire e ascoltare e se era possibile verificare la capacità di ascolto di un individuo. Da audiologo esperto, non era propenso ad attribuire implicazioni psicologiche agli audiogrammi dei suoi pazienti. L'audiometria, gli era stato insegnato, era una scienza oggettiva sulla quale i fattori soggettivi non avevano alcuna influenza. Ma un'esperienza con alcuni operai esposti a rumori intensi gli fece cambiare idea. Durante la sua attività presso gli Arsenali Aeronautici Militari francesi, uno dei compiti di Tomatis era quello di esaminare un gruppo di lavoratori tre volte a settimana per alcuni anni consecutivi. Osservando l'andamento degli audiogrammi si accorse che le curve uditive di alcuni lavoratori cambiavano senza ragione apparente, se non la speranza di ottenere una pensione di invalidità a causa dell'esposizione al rumore intenso. “Scoprii allora, non senza sorpresa, - racconta Tomatis - che un individuo assolutamente sincero, ma segretamente ansioso di farsi considerare sordo, poteva avere la soglia uditiva abbassata di dieci, venti e persino trenta decibel".

"Motivati dalla prospettiva di un'indennità, i soggetti «baravano in buona fede»: obbedivano insomma a leggi psicologiche che sfuggivano loro completamente. Detto in altri termini, la soggettività interveniva egualmente in misurazioni che si pretendeva fossero obiettive”. Evidentemente, nell'audiometria c'era qualcosa che andava oltre la scienza oggettiva già nota. L'osservazione di Tomatis suscitò nuove domande: come dovevano essere interpretati questi dati considerando le risposte soggettive dei pazienti?

Durante queste ricerche Tomatis aveva inoltre osservato numerose corrispondenze tra l'andamento delle curve audiometriche dei soggetti e alcuni dati comportamentali come la fatica. Col passare dei mesi egli notava anche delle connessioni tra le curve uditive e la postura, come pure una certa similarità di patologie tra soggetti che presentavano la stessa curva uditiva. In contemporanea Tomatis seguiva nel suo studio una clientela privata in qualità di otorinolaringoiatra e foniatra.  A questo punto pensò di mettere in relazione le curve audiometriche con tutto un insieme di problemi legati alla sfera relazionale ed emotiva come i fenomeni vocalici, gli atteggiamenti posturali, i cambiamenti di comportamento, i cambi di tono e le astenie di cui spesso si lamentavano i suoi pazienti. Tutti questi dati e la loro elaborazione aiutarono Tomatis a mettere a fuoco l'abbozzo di quello che sarebbe divenuto il test d'ascolto. Questo succedeva intorno alla metà degli anni '50. Il test d'ascolto divenne da quel momento una prova valida e affidabile.

Racconta lo scienziato nel suo libro Vertigini:

Test proiettivo, il test d’ascolto rivela le reazioni psicologiche sottostanti e le tensioni che le provocano. Analizzando le risposte vestibolo-cocleari agli impulsi acustici, esso permette di spiegare le controreazioni posturali. Ma il test d’ascolto, visualizzando le risposte date da un soggetto alle informazioni sonore, fornisce la chiave del suo comportamento generale in ben altri campi: comunicazione, linguaggio, socializzazione, ecc. È l’inserimento di un essere nel suo ambiente che ci apparve in questo modo.

Con le sue risposte sensitivo-sensorio-motrici il test d’ascolto taglia la postura in “fette metameriche”, cioè in strati successivi legati ai differenti stadi neurologici. I gravi sono attribuiti alla parte inferiore, gli acuti beneficiano della parte alta del corpo. Ciascuna fetta (o metamero) con le sue risposte neurologiche, sensoriali, motrici e sovente neurovegetative, corrisponde a un organo situato nello spazio afferente al metamero stesso.

 

Divenne possibile per Tomatis enumerare le altezze tonali corrispondenti ai differenti metameri e, di conseguenza, descrivere con precisione uno spettro tonotipico, cioè di come i suoni si distribuiscono spazialmente, corrispondente ai vari livelli posturali e somatici.

Il test d’ascolto fornisce inoltre il diagramma della comunicazione. Questo è possibile perché l’orecchio è l’organo più importante delle relazioni verbalizzate.

Se un soggetto decide di non ascoltare più, ha diversi mezzi a disposizione:

  • la semplice sordità. Ma è un processo lungo e fastidioso, dunque poco utilizzato in caso di urgenza.
  • l’oscuramento di zone elettive della percezione uditiva: voce della madre, del padre o di altri spettri vocali. L’orecchio è in grado di provocare una riduzione, anche estrema, dell’analisi frequenziale sopprimendo la ricezione nitida di determinate zone frequenziali, acute, gravi, ecc. Ma il prezzo da pagare è elevato e comporta una rottura totale o parziale della comunicazione. Questa interruzione può avvenire in modi diversi. L’orecchio sopprime certe frequenze dell’ascolto e provoca delle chiusure. Non analizza più il suono, non procede più all'analisi frequenziale. Risultato? In certe zone, la selettività uditiva a questa o a quella voce è soppressa, riducendo considerevolmente tutte le informazioni che utilizzano quello stesso canale. Il messaggio disporrà solo di uno stretto passaggio e arriverà al suo scopo solo attraverso un’incredibile deformazione, fonte di errori, di fraintendimenti e fattore di ansia.

A prezzo di uno sforzo e di una fatica considerevoli, si può talvolta produrre un’adesione ai suoni, ma il piacere di ascoltare non esiste più. Pochi possono mantenere una tale attenzione che d'altronde non supererà mai più di dieci-quindici minuti in un’ora. In questo caso, è evidente che il ricordo dei messaggi è ridotto e ugualmente lo è l’attenzione.

L’orecchio, quest’antenna per eccellenza, quest’obiettivo puntato sull’ambiente circostante, è dunque in grado di spalancare il suo diaframma o di chiuderlo, di inserire i filtri che gli aggradano, di eludere la sua presenza o, al contrario, di aumentare le sue capacità in una zona particolarmente ben mirata.

Diventa più evidente la differenza tra udire e ascoltare. La funzione uditiva può essere svolta senza necessariamente far intervenire la coscienza. Si può udire anche mantenendo un atteggiamento passivo. Si tratta della capacità di far arrivare dei suoni al sistema nervoso centrale. Attraverso un esame audiometrico effettuato da uno specialista otorino o da un audiologo si può misurare il livello di udito di un soggetto, per ricercare eventuali patologie.

La facoltà di ascolto presuppone un intervento maggiore del campo di coscienza. L'ascolto si aggancia alla funzione uditiva ma prevede un intervento attivo allo scopo di produrre un'analisi fine e dettagliata dell'informazione acustica, che altrimenti arriverebbe al cervello come un pacchetto sonoro dalle sfumature non ben definite.

Il test d’ascolto introduce la dimensione relazionale, che va a condizionare l'andamento delle soglie uditive secondo l'attitudine mentale e relazionale di ognuno, nella quale è evidente la volontà di aderire, condividere e dare, in sintesi di ascoltare.

Per poter valutare l'ascolto, Tomatis ha dovuto definire una nuova serie di criteri oggettivi che fossero facilmente osservabili, misurabili e verificabili come quelli usati nell'esame audiometrico.

Sapendo che l'orecchio umano ha la capacità di svolgere, normalmente, le seguenti funzioni:

  1. Percepire i suoni
  2. Elaborare i suoni senza distorsione
  3. Distinguere suoni alti e suoni bassi
  4. Percepire l'origine spaziale dei suoni
  5. Prestare attenzione ai suoni che si vogliono ascoltare ed evitare quelli che non si vogliono ascoltare
  6. Trasmettere energia al cervello tramite il segnale nervoso creato dal suono (ricarica corticale)
  7. Integrare e coordinare le informazioni provenienti dai muscoli
  8. Mantenere l'equilibrio e il rapporto con la gravità
  9. Stimolare e mantenere l'equilibrio neurovegetativo
  10. Controllare la fonazione
  11. Controllare l'abilità musicale

 

Il test di ascolto fornisce una comparazione dell'ascolto della persona con un orecchio ideale ben funzionante basata sui seguenti requisiti:

  1. Una soglia di udibilità dentro la norma
  2. Una selettività uditiva aperta per l'analisi e la comparazione dei suoni per determinare la differenza l'uno dall'altro e la direzione di questa differenza (toni più alti-toni più bassi)
  3. Una spazializzazione precisa dei suoni per l'identificazione della sorgente sonora
  4. Una curva d'ascolto ascendente fino a 3000-4000 Hz con una stabilizzazione a questo livello e una leggera caduta nelle frequenze più alte, per permettere una più facile discriminazione fra i suoni
  5. Un'attenzione maggiore ai suoni che si vogliono ascoltare rispetto al resto
  6. Un'uniformità di ricezione e un'assenza di distorsione nella curva di risposta dell'orecchio
  7. Un equilibrio tra conduzione ossea e conduzione aerea in ogni orecchio e tra i due orecchi
  8. Una dominanza audiovocale destra per un controllo neurologicamente efficiente dell'analisi del suono direttamente dall'orecchio destro al centro del linguaggio dell'emisfero sinistro
  9. Efficace integrazione vestibolare delle informazioni muscolari e sensorie per un effettivo controllo motorio
  10. Percezione dei suoni acuti per energizzare e mantenere stimolato il cervello

 

Il test d'ascolto prevede per ciò una serie di esami effettuati con un audiometro tarato secondo delle norme messe a punto da Tomatis. Le soglie percettive ottenute si rifanno alla curva naturale dell'orecchio ovvero alle vere soglie di sensibilità percettiva sulle varie frequenze. La curva audiometrica è un raddrizzamento lineare della curva naturale per motivi di praticità di lettura. Nel test di ascolto di Tomatis le curve perciò non sono piatte; presentano un'ascendenza di circa 6 decibel per ottava fino ai 2000 Hertz, una cupola tra i 2000 e i 4000 Hertz per poi discendere leggermente nei suoni acuti successivi.

I parametri di cui si cerca la misurazione con il test d'ascolto saranno:

  • Le soglie di udibilità minima per la conduzione aerea o percezione attraverso il canale uditivo tramite delle cuffie e le soglie di udibilità minima per la conduzione ossea tramite l'utilizzo di un vibratore appoggiato all'osso mastoide. Si tratta di trovare per ogni frequenza il suono più debole che il soggetto riesce a percepire. Il volume viene aumentato progressivamente, con incrementi di 5 decibel, finché il paziente non segnala di aver sentito. Contrariamente al protocollo dell'audiometria classica, il suono non viene ripetuto se il soggetto non l'ha sentito. Il test d'ascolto ha lo scopo di misurare "l'attenzione cosciente" simulando ciò che accade nella vita; per questo motivo il paziente non è eccessivamente sollecitato a prestare attenzione all'arrivo del suono.
  • La spazializzazione del suono ovvero la capacità del soggetto di identificare nello spazio la provenienza dell'informazione sonora
  • La selettività. Questo esame misura la capacità del soggetto di discriminare le differenze di tono tra i vari suoni (più grave o più acuto) e di conseguenza il grado di nitidezza con cui vengono percepiti i suoni
  • La lateralità d'ascolto permette di individuare quale dei due orecchi gestisce il controllo neurologico del suono per un controllo efficiente dell'ascolto e della fonazione. Sappiamo che il circuito orecchio destro è più corto di quello sinistro e di conseguenza l'integrazione del suono e il controllo della fonazione sono più efficaci su questo lato.

 

Le curve e le misurazioni così ottenute vengono messe in relazione con il test ideale di riferimento per effettuare una lettura interpretativa dell'ascolto del soggetto.

La conduzione aerea viene indicata da una linea blu oppure da una linea continua, mentre la conduzione ossea viene indicata da una linea rossa o una linea tratteggiata.

 

 

Figura 1. Test d'ascolto ideale

 

Tomatis poi suddivide il test d'ascolto in tre zone come indicato nella figura 2

 

 

Figura 2. Suddivisione del test d'ascolto in tre macrozone. Zona 1 da 16 a 1000 Hz: zona del corpo. Zona 2 da 1000 a 3000 Hz: zona del linguaggio e della razionalità. Zona 3 da 3000 Hz fino agli estremi acuti udibili: zona della ricarica corticale, della creatività, della spiritualità (in senso lato)

 

 

Le tre zone, pur distinte sono tra di loro complementari.

La zona 1 che va dai 16 Hz circa ai 1000 Hz circa è chiamata zona del corpo. È la zona di maggiore risposta da parte del vestibolo ai suoni. È legata al corpo, al movimento, al senso pratico e alla somatizzazione delle emozioni.

La zona 2, dai 1000 Hz circa ai 3000 Hz circa è chiamata la zona del linguaggio, della comunicazione e della razionalità. È la zona dove l'orecchio umano è più sensibile, quando non si hanno problemi uditivi o problemi di ascolto. Questa maggiore sensibilità permette al sistema nervoso di avere un controllo ottimale sul linguaggio e a cascata su tutte le funzioni che lo supportano: attenzione, concentrazione, memoria, lettura, scrittura, etc. Un disturbo dell'ascolto in questa zona può favorire problemi di attenzione, concentrazione, lettura, intonazione.

La zona 3, dai 3000 Hz circa in su fino all'estremo percepibile è chiamata la zona della ricarica corticale, dell'intuizione, della creatività, della spiritualità (in senso lato). È la zona di frequenze che dà il più grande stimolo elettrico-nervoso al sistema nervoso in generale e alla corteccia in particolare favorendone le attività di sintesi, astrazione, creatività, sublimazione, elaborazione rapida dei conflitti, etc.

 

 

Lettura del test d'ascolto

La lettura del test d'ascolto viene fatta tenendo conto della suddivisione appena accennata e seguendo delle linee guida di cui indichiamo di seguito le più importanti, rimandando a testi più specialistici eventuali approfondimenti:

La conduzione aerea, che rappresenta la percezione attraverso il canale uditivo e il timpano è la percezione cosciente. Essa traduce la vita sociale della persona. Ci informa sugli sforzi di adattamento di fronte al mondo e sulla maniera come organizza la sua comunicazione con l’ambiente circostante. Questa curva corrisponde all’attività dell’orecchio medio. Da un punto di vista generale, mostra ciò che la persona esteriorizza nella sua vita comunicativa e relazionale.

La conduzione ossea rappresenta la percezione attraverso il corpo. Di essa non siamo coscienti. Essa traduce la vita interiore e fornisce indicazioni sul corpo e sul modo di funzionamento organico della persona. Essa corrisponde all’orecchio interno. In maniera molto generale, è legata alle tensioni interne della persona.

La spazializzazione indica la capacità di localizzare i suoni nello spazio e di capirne la provenienza. Essa è importante per l'orientamento della persona nello spazio e nel tempo. È importante nella concentrazione. Localizziamo i suoni utilizzando le differenze di tempo e di intensità che raggiungono il nostro orecchio destro e il nostro orecchio sinistro. La presenza di errori di spazializzazione nel test di ascolto può essere indicativa di una confusione neurologica nella gestione di queste due strutture importantissime per il vivere quotidiano con effetti negativi sulla concentrazione, soprattutto se gli errori sono localizzati nella zona del linguaggio. Errori di spazializzazione nella zona 3 potrebbero indicare indecisione affettiva oppure difficoltà a fidarsi delle proprie intuizioni e di conseguenza non utilizzare il proprio potenziale creativo. La loro presenza nella zona 1 potrebbe indicare problemi in geometria, ritmo e disprassia motoria.

La lateralità d'ascolto ci dice quale orecchio viene utilizzato per focalizzare i suoni che devono essere analizzati dalla zona cerebrale dell'emisfero sinistro deputata allo scopo. L'orecchio destro collegato in maniera più diretta e rapida con l'emisfero sinistro fornisce la soluzione fisiologicamente più economica ed efficace allo scopo. L'orecchio sinistro svolge il ruolo di controllore dell'operatività grazie al suo collegamento più diretto con l'emisfero destro.

E' importante sapere che il test d'ascolto è lo strumento che da al terapista le indicazioni sulla programmazione dell'Orecchio Elettronico. Quando non è possibile effettuarlo per la troppo giovane età del soggetto e per mancanza di collaborazione a causa di particolari patologie, si utilizzano le informazioni provenienti dai dati anamnestici, dall'osservazione e da altri eventuali test.

Una descrizione più approfondita e spiegazioni più dettagliate dei parametri misurati dal test e delle loro connessioni con la vita cognitiva e di relazione dell'individuo possono essere trovate in molti libri di Tomatis e in testi specifici di prossima stesura sull'argomento.  

  

 

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PRECISAZIONI SUL METODO TOMATIS

 

Così scriveva Alfred Tomatis nel 1977 nella prima edizione della sua autobiografia “L’orecchio e la vita”, alla pagina 319:
 
“Sono stato molto copiato, molto saccheggiato, ma non me ne viene nessuna amarezza. Arriverei a dire che se la contraffazione delle macchine che ho messo a punto permettesse di guarire più pazienti, sarei il primo a festeggiare.
Quello che mi infastidisce, che mi rattrista, è che la più parte dei contraffattori non si accontentano di sfruttare le idee altrui; vogliono far credere al mondo di essere delle persone geniali, come un pittore che volendo plagiare La Gioconda le aggiungesse un gran cappello e un ombrello perché a suo parere “le dona”. In generale, i miei borsaioli operano invano: registrando pochi successi terapeutici, non hanno fatto fortuna. La manifestazione di questa sorta di giustizia immanente, si spiega, ancora una volta, con la mancanza di modestia dei falsari, che non hanno saputo limitarsi a riprodurre il modello così com’è. Sicuri di essere molto più furbi dell'inventore stesso, hanno voluto batterlo sul suo stesso terreno. Ogni volta, è questo desiderio di “miglioramento”, basato sull'ignoranza delle realtà psicofisiologiche, a determinare la loro sconfitta”.
 
 
 

Sempre più persone ci scrivono per chiedere precisazioni su cosa è il metodo Tomatis, come dovrebbe essere applicato e perché sul web si trovano siti di società o studi professionali che utilizzano tecniche chiamate Tomatis, ma i cui contenuti sono spesso discordanti tra di loro o in certi casi lacunosi. La confusione maggiore per i nostri corrispondenti viene soprattutto dai siti di che promettono di insegnare il "vero" metodo Tomatis, spesso in uno, due o tre week end di "formazione".

E' importante sapere che alla morte di Tomatis, l'istituto di formazione da lui diretto e che era garante, lui in vita, della corretta applicazione del suo metodo messo a punto in 40 anni di ricerche, venne preso in gestione da una società commerciale diretta da uno dei figli di Tomatis. Questa società, probabilmente volendo provare di fare meglio del suo fondatore, licenziò la maggior parte dei più stretti collaboratori di Tomatis, con una immane perdita di persone di grande esperienza clinica, tecnica e scientifica nel campo dell'audiopsicofonologia. Alla scuola venne dato un orientamento radicalmente diverso, tanto nel campo dell'applicazione del metodo che della formazione di nuovi terapisti. La stessa gestione dell'istituto ne risentì a livello finanziario, cosa che portò alla sua liquidazione giudiziaria.

Da quel momento, era il 1997, la maggior parte dei centri italiani e stranieri decise di non avere più rapporti con l'istituto, rimanendo però in stretta relazione e continuo contatto con Alfred Tomatis fino al suo decesso avvenuto il 25 dicembre 2001. Le ripercussioni più forti si ebbero in Francia dove l'ottanta per cento dei centri chiuse definitivamente. Nonostante ciò, la maggior parte dei paesi riusci a continuare a dispensare l'eredità teorica e pratica della pedagogia dell'ascolto in maniera autonoma. Associazioni e scuole, fondate da allievi di Tomatis, hanno potuto assicurare annualmente la formazione di nuovi terapisti dell'ascolto e favorire l'apertura di nuovi centri.

 

IL METODO TOMATIS SECONDO ALFRED TOMATIS

Tomatis ha stabilito regole precise su come il suo metodo deve essere applicato e ha trasmesso queste regole ai suoi allievi durante i corsi di formazione che teneva a Parigi presso l'istituto da lui fondato. I suoi allievi a loro volta hanno trasmesso queste regole ai loro allievi. Tomatis ha scritto una dozzina di libri sul suo metodo e le sue applicazioni ed esistono decine e decine di articoli scientifici da lui scritti, testi di sue lezioni e conferenze date presso vari enti di formazione, scuole e università sparse per il mondo. Un certo numero di queste conferenze e lezioni può essere scaricato in formato PDF alla pagina Articoli scientifici, testi di conferenze, lezioni e altro di questo sito.

 

Il corretto modo di applicare il metodo Tomatis (secondo Alfred Tomatis e i suoi allievi) presenta i seguenti punti fermi:

  • Non esistono livelli progressivi di applicazione del metodo Tomatis come proposto da alcune società commerciali che promuovono corsi rapidi di formazione per l'utilizzo di apparecchiature da loro stesse vendute o date in locazione. Il metodo è uno e segue una modalità di applicazione così come indicata nel libro di Tomatis L'orecchio e la vita. Nel vero metodo Tomatis non esistono terapisti di diversi livelli, autorizzati a far arrivare fino ad un certo punto del percorso i loro pazienti, i quali, poi, per poter proseguire la terapia sono costretti a rivolgersi ad un terapista di livello superiore o attendere che il loro terapista prosegua la formazione per raggiungere il successivo livello di preparazione. La terapia d'ascolto con il metodo Tomatis è lineare, non segue un percorso spezzettato, costretto a ciò dalla rateizzazione del percorso formativo del terapista.

 

  • Il secondo punto è un approfondimento del primo con ulteriori specifiche. Pur essendoci diversificazioni del programma per campo di applicazione (dislessia, canto, lingue, gravidanza,…) il percorso audiopsicofonologico segue comunque, salvo indicazioni particolari, l'iter del filtraggio progressivo passa-alto verso gli acuti (RSM) fino al filtro 8000Hz, per abituare l'orecchio alla fase successiva, chiamata dei Suoni Filtrati (SF), che rappresentano il primo imprinting acustico ricevuto dal quale si svilupperà il linguaggio. La fase dei Suoni Filtrati per Tomatis è molto importante per la riuscita delle fasi successive. A questa fase segue il Parto Sonoro che sfocia nella fase Prelinguaggio e di seguito nella fase Linguaggio. In ambito musicale (voce e strumento) non viene effettuato il Parto Sonoro; arrivati ai suoni filtrati si inizia ad introdurre l'attività pratica con la voce o lo strumento attraverso il controllo cibernetico dell'Orecchio Elettronico. Il metodo Tomatis in quanto percorso audiopsicofonologico, un training cioè che permette di ripercorrere le tappe dello sviluppo dell'ascolto del soggetto per permettergli di aprire cancelli frequenziali che a suo tempo non si sono aperti o riaprirne altri che si sono chiusi, è descritto da Tomatis in maniera inequivocabile nella sua autobiografia scientifica L'orecchio e la vita, al capitolo VII:  "Il metodo che raccomando è semplice nei suoi principi. Si tratta di fare percorrere al paziente, mediante un condizionamento, la progressione sonora ideale, dalla quale, per le ragioni x, y o z, si è troppo allontanato.Dopo aver determinato quale evoluzione acustica fosse più favorevole allo sviluppo della personalità del soggetto, non mi è stato troppo difficile farla vivere al soggetto grazie all'utilizzo dell'apparecchiatura elettronica e a un certo numero di regolazioni specifiche. Si ricreano in laboratorio le differenti fasi che caratterizzano l'itinerario ideale. Senza entrare nei dettagli, si possono distinguere cinque stadi principali che si succedono, i cui nomi non hanno altro valore se non quello relativo all'uso che ne fanno, in Francia e all'estero, gli utilizzatori dell'Orecchio Elettronico:
  1. ritorno sonoro;
  2. suoni filtrati;
  3. parto sonoro;
  4. fase prelinguistica;
  5. strutturazione del linguaggio."

 

  • Arriviamo al terzo punto cardine del metodo Tomatis: attraverso quale mezzo il terapista dell'ascolto alla prima valutazione audiopsicofonologica del paziente può capire quanto questo si è allontanato dalla progressione sonora ideale? Egli lo fa attraverso l'utilizzo del test d'ascolto, strumento principe della rieducazione dell'ascolto. Esso è così descritto da Tomatis nel suo libro Vertigini: "Test proiettivo, il test d’ascolto rivela le reazioni psicologiche sottostanti e le tensioni che le provocano. Analizzando le risposte vestibolo-cocleari agli impulsi acustici, esso permette di spiegare le controreazioni posturali. Ma il test d’ascolto, visualizzando le risposte date da un soggetto alle informazioni sonore, fornisce la chiave del suo comportamento generale in ben altri campi: comunicazione, linguaggio, socializzazione, ecc. È l’inserimento di un essere nel suo ambiente che ci apparve in questo modo." Il terapista Tomatis effettua sempre un test d'ascolto prima di far iniziare all'utente un percorso con il metodo. Il test d'ascolto non viene fatto soltanto in quei casi dove è oggettivamente impossibile effettuarlo per mancanza di collaborazione (bambini troppo piccoli o problematiche neurologiche, psicologiche e motorie importanti). Il test è un valido aiuto per avere un quadro chiaro dell'ascolto del soggetto e poter impostare di conseguenza un'adeguata programmazione dell'Orecchio Elettronico e dei suoi supporti sonori. Esso viene inoltre somministrato nel corso della terapia per valutarne i progressi. In molti testi di Tomatis si possono trovare maggiori informazioni su come Tomatis ha messo a punto il test d'ascolto e sulla sua modalità di somministrazione, tra i tanti Vertigini e Educazione e Dislessia.

 

  • Un quarto fattore che permette di riconoscere il metodo audiopsicofonologico così come è stato messo a punto da Alfred Tomatis è il meccanismo di bascula o gating dell'Orecchio Elettronico. La sua comprensione facilita il riconoscimento di eventuali contraffazioni fatte passare come la vera bascula dell'Orecchio Elettronico. La bascula è un meccanismo fisiologico che, dopo averlo scoperto, Tomatis riuscì a inserire nella sua apparecchiatura per rendere permanenti gli effetti della sua rieducazione.

    Essa consiste nel far passare alternativamente il messaggio sonoro che si sta ascoltando con l'Orecchio Elettronico attraverso due canali di amplificazione regolati in maniera tale che il primo metta l'orecchio a riposo, ovvero senza necessariamente prestare attenzione a ciò che sta udendo, mentre il secondo canale è regolato in maniera tale da aiutare l'orecchio a "tendersi" per focalizzare i suoni e di conseguenza a prestare attenzione ad essi.

    Questo meccanismo mima elettronicamente l'azione fisiologica dell'orecchio umano quando esso passa dal semplice udire passivamente i suoni all'ascoltare, ossia a mettere a fuoco l'informazione che interessa e lasciare sullo sfondo il resto delle informazioni acustiche presenti nell'ambiente.

    Tomatis spiega che, nell'orecchio umano, quando esso è in atteggiamento uditivo passivo e quindi non in ascolto, i due piccoli muscoli dell'orecchio medio, il muscolo tensore del timpano e il muscolo stapedio, sono in stato di rilascio. In questa modalità l'orecchio ode ma non ascolta, esso è senza alcuna accomodazione.

    Nel momento in cui la persona, volontariamente o in maniera automatica, decide di ascoltare, perché stimolata a farlo da un'informazione sonora in arrivo, i due muscoli, prima lo stapedio e dopo un certo numero di millisecondi (che variano da una lingua all'altra) il tensore del timpano, si tendono per permettere l'accomodamento dell'orecchio ai suoni che interessano e contemporaneamente favorire una analisi ottimale di essi.

    Tutto ciò viene mimato in maniera precisa e mirata dall'Orecchio Elettronico attraverso il passaggio del suono da un canale di amplificazione che, esaltando le frequenze gravi ed attenuando le frequenze acute in maniera sensibile, permette all'orecchio di essere al suo punto di non accomodazione ossia di non ascolto, di semplice udito, a un secondo canale di amplificazione che attenuando le frequenze gravi ed esaltando le frequenze acute in maniera sensibile sollecita l'orecchio a mirare i suoni, ad ascoltare.

    Il passaggio continuo dal primo canale al secondo canale permette di allenare l'orecchio per abituarlo ad accomodare poi spontaneamente ai suoni e alle voci dell'ambiente di vita (linguaggio, scuola, lavoro, affetti, musica, lingue straniere…).

    La bascula dell'Orecchio Elettronico è stata concepita da Tomatis in maniera che il passaggio dal canale di riposo al canale di attenzione uditiva avvenga al raggiungimento di un determinato volume del segnale sonoro. Questo per favorire l'atteggiamento fisiologico innato dell'orecchio umano che inizia a prestare attenzione al raggiungimento di una certa soglia di volume sonoro. Il ritorno del messaggio sonoro al canale di riposo avviene quando il volume ritorna sotto la soglia del volume di attenzione stabilita per la macchina.

    È importante che, sia le persone che si sottopongono alle sedute Tomatis, sia gli aspiranti terapisti del metodo Tomatis conoscano l'importanza di ciò e controllino che le apparecchiature utilizzate per la terapia rispettino questo criterio.

    Sottolineiamo ciò perché sono state notate recentemente in circolazione apparecchiature che non rispettano il criterio del raggiungimento di un determinato volume per l'innesco della bascula dal Canale 1 al Canale 2. Ciò è antifisiologico e di conseguenza negativo. Se tutto va bene si possono ottenere degli effetti provvisori di benessere, ma non duraturi e non così profondi come quelli ottenuti con l'Orecchio Elettronico a precessione di Tomatis (Alfred Tomatis). Soprattutto, si rischia di disorientare l'orecchio nella sua modalità di attivazione dell'ascolto e dell'attenzione e a cascata tutte le funzioni che da essa dipendono.

  • Il quinto punto, non meno importante dei precedenti, riguarda le apparecchiature e cioè l'Orecchio Elettronico, i supporti musicali e i lettori di questi supporti musicali. Questo argomento richiede alcune precisazioni importanti principalmente riguardo la differenza tra analogico e digitale e su cosa può essere digitale e cosa deve essere analogico nelle sedute Tomatis. Informazioni contraddittorie e confuse vengono trovate su internet e ciò purtroppo in funzione del tipo di apparecchiatura che la tale o tal altra società decide di vendere sul mercato rappresentato dai futuri terapisti audiopsicofonologi.

    Precisiamo che la sorgente sonora può essere digitale di alta qualità. Ormai la maggior parte delle persone ascolta musica digitale. I supporti musicali sono ormai quasi esclusivamente digitali. A questo imperativo del mercato il metodo Tomatis risponde con sorgenti sonore digitali di alta qualità. L'orecchio umano che elabora questa informazione però, lavora e lavorerà sempre e comunque in analogico. La fisiologia umana non è digitale. Essa lavora in sequenza analogica. Quello che entra nell'input viene restituito all'output in tempo reale senza perdite o ritardi dovuti allo "spacchettamento" dell'informazione in forma numerica per la digitalizzazione e al successivo reimpacchettamento per la riconversione della forma numerica in segnale analogico. L'Orecchio Elettronico, chi ha esperienza con il metodo Tomatis lo sa perfettamente, è la simulazione di un orecchio perfetto che sa ascoltare. Per riuscire a ottenere il miglior effetto rieducativo esso è obbligato a rispettare i tempi e la fisiologia dell'orecchio umano. Ciò può avvenire al meglio in modalità analogica. La digitalizzazione, una innovazione tecnologica di vasta portata, è ottima per impacchettare e tradurre i dati in numeri facilitandone l'elaborazione, invio etc.. Ciò ha indubbiamente permesso notevoli passi in avanti nelle scienze e nella tecnologia. Quando però si lavora su un piano terapeutico a livello fine per ristabilire ritmi psicofisiologici che hanno perso il loro normale fluire, bisogna tenere conto delle esigenze del sistema nervoso, che, come diceva Tomatis, non ha seguito e non segue gli stessi processi di progresso della tecnologia. I vantaggi terapeutici dell'utilizzo di un orecchio elettronico analogico sono molteplici e non sostituibili da un orecchio elettronico digitale:

     

    1. La larghezza di banda è estremamente ampia, il che significa che tutti i suoni di qualsiasi tipo, qualunque siano le loro frequenze, applicati all'ingresso della macchina si ritroveranno in uscita. Non ci sarà perdita di energia né di informazione.
    2. La dinamica di bascula è in tempo reale. Essendo l'intero processo analogico, sarà vicino al comportamento fisiologico dell'orecchio umano. La bascula analogica crea un passaggio dalla modalità 1 di ascoltare alla modalità 2 in maniera non brusca, senza aggredire l'orecchio. Potrà sembrare superfluo quanto stiamo per dire, ma è importante che l'effetto di bascula non sia preregistrato. Ciò è anti-fisiologico. Abbiamo avuto modo di ascoltare apparecchi supercompatti, delle dimensioni di un Ipod, dichiarati per il metodo Tomatis, in cui il passaggio dal Canale 1 al canale 2 avveniva indipendentemente dal raggiungimento della soglia di bascula da parte del volume del brano musicale. Chiunque ha raggiunto una discreta conoscenza ed esperienza pratica con il metodo Tomatis sa perfettamente che ciò è anti- fisiologico e controproducente per il buon andamento della terapia. L'orecchio in natura è sollecitato ad ascoltare quando il segnale raggiunge un certo volume. Mi giro quando qualcuno mi chiama se la sua voce ha raggiunto un volume sufficiente perché io non solo la oda ma capisca che si sta rivolgendo a me grazie all'attivazione del mio orecchio medio che mi permetterà di passare dal semplice udire all'ascoltare e di conseguenza al riconoscimento.
    3. Per restare sulla bascula preregistrata. Ammettendo che sia stata preregistrata rispettando i parametri di risposta di un vero orecchio elettronico, essa, dopo alcuni ascolti dello stesso brano, non permetterà più l'effetto sorpresa dato dalla casualità della bascula, riducendo l'effetto della rieducazione. La non prevedibilità del momento della bascula è uno dei fattori importanti per una buona riuscita della rieducazione dell'ascolto.
    4. Ancora: nel lavoro audiovocale in circuito chiuso con microfono-orecchio elettronico-cuffia, è molto importante la precisione dei tempi di bascula per la conduzione ossea prima e per la conduzione aerea dopo (Ritardo e Precessione) per allenare correttamente il circuito audio-vocale, ad esempio sui ritmi delle diverse lingue straniere che variano da una lingua all'altra di pochi millisecondi, importanti per l'ottenimento del corretto accento linguistico. Ancora di più in questo caso, il circuito digitale rischia di rendere i tempi di bascula meno precisi. Un episodio in tal proposito ci occorse alcuni anni fa. Eravamo stati invitati alcuni anni fa insieme ad altri colleghi europei a collaborare con lui da un emergente formatore al metodo Tomatis, il quale, scoprimmo in seguito, più che a trasmettere il metodo aveva come finalità la vendita di apparecchiature digitali di sua fabbricazione, affermando di aver avuto l'approvazione di Tomatis. Si trattava in realtà di un'imitazione grossolana dell'Orecchio Elettronico, secondo lui "migliorato" grazie all'aggiunta di alcuni pulsanti-funzioni che, secondo quanto verbalmente dichiarato, avrebbero rappresentato una sorta di "avanzamento" delle proprietà terapeutiche dell'originario Orecchio Elettronico di Tomatis. La prova del nove della macchina avvenne per noi e per i nostri colleghi europei quando provammo a far pronunciare ad un allievo una lingua straniera attraverso il circuito di questa macchina regolata secondo i parametri di quella lingua: impossibile. Il ritardo e la precessione non corrispondendo ai millisecondi stabiliti da Tomatis non permettevano un corretto accento della lingua mentre la regolazione della curva di inviluppo sul canale 2, non conforme alle regolazioni delle curve di inviluppo dell'Orecchio Elettronico, non permetteva di trovare la corretta sonorità per quella lingua.

    Se necessario, a richiesta per chi ne avesse bisogno, si possono fornire maggiori informazioni sulla differenza tra Orecchio Elettronico analogico e Orecchio Elettronico digitale.

    Ricordiamo quanto scriveva Alfred Tomatis nel 1994 Alfred a proposito dell'Orecchio Elettronico:

    "L'Orecchio Elettronico che usiamo nell'ambito Audio-Psico-Fonologia, è un apparecchio ad elaborazione analogica.

    Questo dispositivo corrisponde a determinati requisiti operativi dell'orecchio umano nei suoi meccanismi di ascolto. È adatto per trasmettere il suono alla corteccia e da qui a tutto il corpo attraverso alcune reti che ho chiamato gli "integratori".

    Questo insieme di integratori funziona su un ritmo analogico, che corrisponde alle risposte neurofisiologiche dell'organismo. È quindi necessario sapere che, come parte della nostra azione terapeutica, si può utilizzare solo un set di dispositivi (orecchi elettronici, caschi, microfoni, ecc.) che operano in modalità analogica. Questo al fine di garantire una ricarica corticale massimale.

    Sul piano terapeutico, è necessario tenere conto delle esigenze del sistema nervoso che non ha seguito gli stessi cambiamenti che ha subito la tecnologia attuale. Il cervello deve essere considerato come una gigantesca rete il cui scopo è quello di mettere in contatto tra di loro tutte le cellule in modo che agiscano all'unisono, in funzione, beninteso, delle proprie attribuzioni che li individualizzano all'interno di un programma funzionale".

     

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    Gli allievi di Tomatis hanno imparato le regole dell'arte direttamente dall'inventore del metodo e le applicano nella loro pratica professionale per far sì che il metodo funzioni. Nello stesso tempo le trasmettono ai loro allievi nei corsi di formazione tenuti nei vari paesi.

    I terapisti del metodo Tomatis distribuiti in tutto il mondo non ottengono nessuna migliore conoscenza quando comprano i diritti per mostrare un certo marchio-logo sul loro sito o sulle loro brochure informative. Essi pagano semplicemente i diritti per l'utilizzo del marchio logo. Non pagano i diritti per lavorare con il metodo Tomatis. Il metodo è di pubblico dominio. E' certo che per applicarlo bisogna impararlo seguendo le regole messe a punto da Tomatis. E le apparecchiature devono rispettare i criteri di costruzione stabiliti da Tomatis. Va fatto notare chiaramente che attualmente nessuna istituzione o organizzazione ha i diritti esclusivi del metodo Tomatis. Il dottor Tomatis ha deliberatamente portato il suo metodo al pubblico dominio. Pertanto, nessuno può riscuotere canoni di licenza per concedere il diritto di utilizzare questo metodo terapeutico o rivendicare i diritti esclusivi nel campo della formazione. Non smettiamo mai di suggerire ai potenziali usufruitori del metodo e agli aspiranti terapisti di leggere bene e attentamente quanto scritto nei vari siti che propongono la rieducazione Tomatis o la formazione di futuri terapisti. Un marchio registrato protegge il marchio stesso, non il corpus di conoscenze. Se voglio utilizzare un marchio pago il canone di licenza per l'utilizzo del marchio. Ciò è corretto. Esso però è una sorta di etichetta che posso attaccare ad un prodotto, prodotto che può essere intercambiabile a discrezione del proprietario del marchio. 

     

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 CONTINUA

 
 

 

 

FORMAZIONE NUOVI TERAPISTI 2024 IN ITALIANO

UPDATING SEMINAR FOR THERAPISTS IN AUDIO-PSYCHO-PHONOLOGY IN 2024 IN ENGLISH

 

Thus wrote Alfred Tomatis in 1977, in the first edition of his autobiography "L'oreille et la vie", on page 284:

"My work has been much plagiarized, much plundered, but I harbor no bitterness for it. I would even say that if the counterfeit of the devices I developed could be used to cure more patients, I will applaud the first. What annoys me, what pains me, is that most of the forgers do not just use the ideas of others; they still want to testify to the face of the world of their own genius - like a painter who, wishing to plagiarize the Mona Lisa, would add a big hat and umbrella to it because in his opinion "that's good". As a rule, these scroundrels worked in vain: recording very few therapeutic successes, they did not make a fortune as they hoped. This manifestation of a kind of immanent justice can be explained, once more, by the lack of modesty of the plagiarists, who could not simply reproduce the model purely and simply. Assured to be much smarter than the inventor himself, they wanted to beat him on his own ground. Each time, it is this concern of "improvement", based on a lack of knowledge of the psychophysiological realities, which caused their defeat"

 

Training course for new therapists in audio-psycho-phonology

Tomatis method (in english)

First Level online

September 2022, 23 - 24 - 25

New dates soon

 time: from 9,00 a. m to 1,00 p. m. and from 3 p. m. to 6,30 p. m.

 

The training in audio-psycho-phonology according to the Tomatis method is structured on a gradual path of 4 theoretical and practical courses of four-day weekends each (Thursday, Friday, Saturday and Sunday), a personal listening training of 70 hours with the Electronic Ear, an Audio Vocal Course of 3 days and a theoretical and practical course of a four-day weekend of deepening and revision of knowledge.

 

The training is divided into two levels:

 

The first level which includes the 1st theoretical and practical course lasting 1 week end. It is open to everyone who wishes to learn the principles of the Tomatis method, without necessarily wanting to work with it later.

The first level is a prerequisite to have access to the second level but does not oblige to follow the second level. It can be followed as a course to learn the basis of the method and sensitize to it.

 

The second level, which includes the next four theoretical and practical courses lasting 2 week ends each, the didactical sessions with the electronic ear and the Audio Vocal Course.

 

To access the second level students must submit a work project with the method, specifying how they intend to integrate it into their professional activity and which is the reason for choosing the Tomatis method.

A copy of university diplomas is required, as well as a certification of your professional activity in which they intend to integrate the method.

 

The documentation must be sent by email.

 

Each application is carefully studied, taking into account the criteria mentioned above.

 

After following the first level course, called S1, students who have not already done so, begin the personal listening training of 70 hours with the Electronic Ear (Tomatis method) and participate in the first Audio Vocal Course available in the calendar.

 

The theoretical and practical courses of the second level are called S2, S3, S4, S5, each spread over 2 three-day weekends.

 

At the end of S4 there will be an evaluation of the acquisition of knowledge and you will receive a certificate of participation, which will allow the purchase, from qualified manufacturers, of the equipment you need for the application of the method, according to the standards left by Dr. Alfred Tomatis.

 

The course of deepening and revision of knowledge, called S5, will be made within one year from the end of course S4. At the end of S5 you will receive the final certification.

 

The training will be held by Dr. Concetto Campo, pupil of Alfred Tomatis.

 

In the spirit of this course it is deemed essential the quality of the training and the personal development of students. So, in addition to the teaching of the theory and practical use of the equipment, the purpose of the training is to address the student on a therapeutic growth path as much as possible in conformity with the thought of Alfred Tomatis.

 

Dr. Concetto Campo, a psychologist, has been trained to the method by Alfred Tomatis at his Paris training institute in the mid 80s.

 

Dr. Campo has had with Professor Alfred Tomatis an intense educational attendance and a close working partnership with moments of sharing the profound significance of listening and therapy focused on it. The personal listening training of Dr. Campo was supervised by Alfred Tomatis.

 

In 1997 Dr. Campo was authorized by Alfred Tomatis to train new therapists.

 

In recent years many elaborations and personal interpretations of theoretical thinking and practical applications of the Tomatis method have been diffused, as well as equipment that little or nothing has to do with the dispositions left by Tomatis about their construction, calibration and adjustment during the different phases of the listening sessions.

 

The purpose of our work in training new therapists is the respect of spirit and practice of the method, as Dr. Alfred Tomatis taught us.

 

Especially, we are free from conflicts of interest. Our training is not aimed at the sale of equipment. We do not teach you the method to sell or rent you equipment of our production.

 

The training course in audio-psycho-phonology does not issue professional titles; it is intended to teach an educational technique to use in your own professional activity.

 

The following are the dates of the next courses S1 (3 days) that will take place online:

 

September 2022:

Friday 23rd – Saturday 24th – Sunday 25th  

 

Time: from 9,00 a. m to 1,00 p. m. and from 3 p. m. to 6,30 p. m.

 

REGISTRATIONS ARE OPEN

The course costs are € 550,00 payable in two installements: € 200,00 when booking the course and € 350,00 at least seven days before the course starts.

Discounts: 

€ 495,00 if you pay in a single payment by 9th of September 2022

if you pay after the 9th of September 2022, you pay € 550,00 in a single payment

 

Click here to book

Click here to get the application form

 

The dates of the classes S2, S3, S4 and S5 will be fixed after the end of the course S1. They will be agreed with the students who want to follow the full training.

 

The topics of the first level course:

Tomatis' biography and discoveries

Anatomy and phylogenesis of the ear

The Tomatis effect proven at the Sorbonne in 1957 by prof. Raoul Husson

The Electronic Ear with delay and precession of Alfred Tomatis

Audio-psycho-phonological assessment

- Tomatis Listening test

- Tomatis tree test

- Tomatis family test

- Laterality test

Parameters of listening and interpretation test’s principles:

- Correct Thresholds

- Selectivity

- Distance between the listening curves

- Parallelism between the listening curves

- Symmetry between the listening curves

- Auditory spatialization

- Auditory laterality

Listening analysis and main listening typologies

Listening, posture and body image - the vestibule’s role

Fields of application of the Tomatis method:

- School difficulties, attention, concentration, memory, dyslexia

- Autism

- Anxiety and stress

- Accompaniment during pregnancy and preparation for childbirth

- Application in the field of music: singing and instrument

- Musical listening according Tomatis: parameters

- Integration of foreign languages

- The ethno-phonatory diagrams and the physical-acoustic parameters of different

   languages

- Acting and speaking

The five stages of the audio-psycho-phonological training according to Alfred Tomatis

Practice with the electronic ear

 

Some topics of the second-level course:

 

Administration of the listening test

Interpretation of the listenin test according to the parameters indicated by Alfred Tomatis

- in the psychological field

- in the pedagogical field

- in music and instrumental field

- in the field of personal growth

Programmation of the sessions

The 5 phases of programming and related adjustments of the Electronic Ear:

- Phase 1 - Sonic return

- Phase 2 - Filterd Sounds

- Phase 3 - Sonic Birth

- Phase 4 - Prelinguistic Stage

- Phase 5 - Language Integration

The sonic supports and their various electronic pretreatments:

- MNF - Non Filtered Music

- MNF ALC - Non Filtered Music reinforced in high frequencies

- MD - Densified Music

- GC - Gregorian Chant

- Songs and texts for active sessions

How to apply the method in the different application domains

Psycho-affective analysis of the different frequency zone

Cognitive aspects dependent on listening skills

Ethnolinguistic listening and neuromuscular and phonatory programming

Dyslexia, language, attention, concentration, memory, hyperactivity

Case studies

Practise

 

In summary, the complete training program includes:

5 theorethical and practical stages of 2 weekends each (10 weekends)

1 AudioVocal Course (1 weekend)

70 hours of sessions with the Electronic Ear

 

For more information please contact:

 Studio dr. Concetto Campo - Via Quinzano 31 – 37124 Verona

Tel: +39-335-6206275

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

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